Non può essere sempre estate
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regia di Margherita Panizon e Sabrina lannucci
Parallelo 41 produzioni e FilmaP – Arci Movie
in collaborazione con la Fondazione Eduardo De Filippo
31 Ottobre 2019, ore 10:30
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“Non può essere sempre estate” è un documentario che racconta l’ adolescenza attraverso l’attività teatrale di un gruppo di ragazzi della periferia napoletana.
Chiara Stella, Domenico e Alessio hanno 15 anni, e tutti i lunedì vanno a fare le prove di teatro al Centro Asterix, uno spazio ricreativo con dentro un piccolo teatro che si trova a San Giovanni a Teduccio, quartiere della periferia Est di Napoli. I tre vengono da lì vicino: Ponticelli, Barra e lo stesso San Giovanni. Devono prepararsi per mettere in scena De Pretore Vincenzo, una commedia di Eduardo De Filippo. Nicola, il regista dello spettacolo, ha proposto loro questo testo per un motivo: rispecchia le condizioni di vita di alcuni ragazzi e rappresenta delle possibili realtà con le quali si confrontano quotidianamente. Il film segue da vicino le relazioni tra i ragazzi e i loro maestri, durante i quali Nicola, sprona i ragazzi a guardarsi dentro e affrontare la vita in maniera cosciente e soprattutto serena. Le loro storie, le necessità e i caratteri di Chiara Stella, Domenico e Alessio emergeranno attraverso crisi, successi e ripensamenti; si avvicineranno tra loro grazie ai metodi e alla regia di Nicola e attraverso le improvvisazioni sul palcoscenico.
Il teatro così diventa uno spazio di confronto e di autoanalisi. Con l’avvicinarsi del debutto i nostri protagonisti supereranno le loro barriere interiori ed usciranno allo scoperto raccontandosi.
Un film sviluppato nell’ambito dell’Atelier di cinema del reale FilmaP – coordinato da Leonardo Di Costanzo
con
Domenico Bisogni, Alessio Dalia, Chiara Stella, Riccio Nicola Laieta, Giuseppe Di Somma, Mena Carrillo, Antonia Cuccioli, Enrico Borrelli, Ilenia Caccavo, Rosa Capuano, Gennaro Adamo, Nadia Carfagna, Roberta Carratone, Antonio d\’Amato, Alessandro Esposito, Giuseppe Esposito, Syria Giulietti, Patrizia Guadagnuolo, Carmine Marino, Luca Navarra, Lucia Noviello, Gennaro Pantaleno, Simone Petricciuolo, Davide Caldieri.
Intenzioni di regia
Questo film nasce dall’esigenza di raccontare un momento specifico della vita di ogni essere umano: l’adolescenza, in questo caso in un contesto limite come quello della periferia di Napoli, cercando però di dare a questa fase uno sguardo positivo, volto al futuro, alla necessità e al diritto di essere felici. Quello a cui assistiamo sono le vite dei ragazzi, i loro dubbi, le loro gioie e le loro insicurezze. Queste vengono messe in scena sul palcoscenico del Centro Asterix, uno dei pochi spazi ricreativi comunali del la periferia orientale di Napoli animato dal lavoro di operatori sociali e da associazioni. È proprio su quel palcoscenico, mentre il teatro prende forma, che quelle vite e quei sentimenti emergono e vengono rese esplicite. Ciò avviene perché la rappresentazione è più forte della realtà stessa che i ragazzi vivono quotidianamente, ma anche, lo scopriamo unitamente allo sviluppo del racconto, perché questi ragazzi hanno una innata propensione e intelligente capacità di mettersi in scena. I loro volti e quelli degli educatori catturano lo sguardo dello spettatore e lo conducono attraverso un racconto attento e intimo, e che delinea perfettamente una dinamica controversa e dibattuta: quella che pone a confronto due generazioni che hanno volontariamente deciso di venirsi incontro, mossi da necessità, speranza, gioia e ambizione. Attraverso la scelta dei primi piani si riconoscono e ci si immedesima nelle emozioni dei tre protagonisti: Chiara Stella, Domenico e Alessio. Dall’altra parte il film ricerca l’ansia e la premura di una generazione cresciuta in un altro modo e in un altro mondo: quella degli educatori, nello specifico di Nicola, pronto a rincorrere e a ricercare un modo per andare incontro ai ragazzi che si danno per persi, o per trovare il metodo adeguato per capirli e farli crescere. Il film non fa un excursus didascalico su quello che è il Centro Asterix o sul lavoro degli educatori. Tutte le situazioni avvengono dentro e fuori il Centro Asterix e sono appartenenti al presente e al vissuto dei personaggi. Abbiamo scelto un approccio per cui la presenza della camera risulta osservatrice e complice dei loro movimenti ma non invasiva, volta a suggerire lo stretto legame tra no i e i personaggi filmati. I temi legati alle dinamiche adolescenziali sono esplorati attraverso gli scambi e le relazioni tra i ragazzi durante le improvvisazioni, tra una prova e l’altra e fuori dal teatro. Il film non ha un punto di attenzione preciso o una visione oggettiva della condizione adolescenziale in generale. Si evitano i pregiudizi, ogni personaggio si racconta attraverso il teatro e la relazione con i suoi compagni. È pertanto un film corale, ma che presenta attenzione all\’evoluzione dei tre personaggi principali rappresentandoli da vicino, spesso proprio dentro la scena teatrale.
LE REGISTE
Entrambe classe 1989, videomaker e registe di cinema documentario. Sabrina dopo il diploma si iscrive all’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, presso la facoltà di Lingue e Letterature Straniere. Lavora al coordinamento della rassegna cinematografica Immagini dal Sud del Mondo e con il festival tunisino Journees Cinématographiques Méditerranéennees de Chenini Gabès. Margherita invece dopo il diploma frequenta la facoltà di Film and Theatre, presso l’University of Reading. Terminata la tesi parte per il Sud America per realizzare un reportage fotografico sui bar tipici del posto. Hanno lavorato entrambe per due case di produzione cinematografica a Parigi. Sabrina a La Luna Productions e Margherita a LesFilms D’lci. Hanno frequentato l’Atelier del Cinema del Reale di FILMaP, a Napoli, un percorso di formazione e produzione cinematografica orientato al cinema documentario , al termine del quale realizzano il lungometraggio documentario ‘Non può essere sempre estate’. Hanno tenuto insieme un laboratorio di cinema documentario presso il carcere di massima sicurezza di Viterbo, rivolto a cinque detenuti e cinque studenti universitari. Su questa esperienza realizzeranno il film documentario La Vasca del Capitone – Appunti sul carcere (Ita, 2017 – 52′), girato durante lo stesso laboratorio.
LA PRODUTTRICE ANTONELLA DI NOCERA
Educatrice, promotrice culturale e produttrice di cinema. Master a Londra e Borsa Fulbright a New York, a Napoli dal 1996 al 2011 è direttore dell’associazione Arci Movie, con cui promuove a Ponticelli eventi culturali di rilievo nazionale con innumerevoli protagonisti tra cui il regista Ken Loach. Ha curato le relazioni internazionali delle prime edizioni del NAPOLI FILM FESTIVAL portando a Napoli, tra gli altri, Vincent Gallo, Spike Lee, Sally Potter, Mike Figgis, Ralph Fiennes. Ha promosso ASTRADOC viaggio nel cinema del reale . Nel 2002 fonda la coop Parallelo 41 produzioni e produce numerosi pluripremiati documentari tra cui Corde e La seconda natura di Marcello Sannino Le cose belle di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno, il Segreto di Cyop & Kaf. Dal 14 giugno 2011 al 22 maggio 2013 è stata Assessore alla cultura della Città di Napoli. Da settembre 2013 ad aprile 2014 è stata consigliera del Ministro per i beni e le attività culturali Massimo Bray. Attualmente è responsabile della produzione dei documentari degli Atelier di cinema del reale del progetto FILMAP coordinati da Leonardo Di Costanzo. Dal 2011 è ideatrice e coordinatrice della rassegna “Venezia a Napoli. Il cinema esteso” .
LA PRODUZIONE PARALLELO 41 PRODUZIONI
La cooperativa Parallelo 41 produzioni nasce ne l 2002 con l\’idea di valorizzare talenti giovani e contenuti indipendenti e promuovere produzioni e relazioni internazionali da Napoli nel mondo degli audiovisivi e del cinema. Un ponte ideale lungo la linea geografica che lega Napoli e New York per evocare opportunità e creatività a partire dalle esperienze e le professionalità del territorio verso azioni inesplorate di produzione, laboratori, formazione e eventi culturali. La società trova il suo patrimonio fondante nell’esperienza ventennale nella promozione del cinema, dell’ educazione e della cultura fortemente radicata sul territorio operando nel cinema con una visione di realtà e di cultura disseminata. Da qui, proseguendo nell’incontro con autori e professionisti del cinema, in particolare del cinema del reale, e con la costruzione di nuove partnership, si sviluppa il lavoro della cooperativa. Poetica caratterizzante resta il cinema leggero: tecnologie digitali, troupe ridottissime, location di strada, protagonisti e storie della realtà e narrazioni che la interrogano e la raccontano.
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