Eduardo De Filippo e il
Teatro San Ferdinando
1790 NAPOLI 1954
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a cura di Eduardo De Filippo
20 Gennaio 2024
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Per l’inaugurazione del Teatro San Ferdinando a Napoli, nel 1954, Eduardo De Filippo fece realizzare e stampare un programma Eduardo De Filippo e il teatro San Ferdinando che venne distribuito: il 20 gennaio per la prova generale di La Palummella zompa e vola commedia di Antonio Petito, alla presenza dei giornalisti; il 21 per il recital L’opera del pupo e il gala; il 22 per la serata ufficiale di apertura della stagione.
La copertina del programma riproduce il profilo del re Nasone, ovvero Ferdinando IV di Borbone, un antico olio su tela che Eduardo aveva ritrovato tra le macerie di quel vecchio teatro che aveva comprato e che aveva ricostruito. Un quadro che, nei ricordi degli anziani frequentatori, aveva troneggiato sul boccascena per anni.
Il programma fu arricchito da testi di scrittori e artisti come Massimo Bontempelli, Luigi Pirandello, Renato Simoni, Achille Vesce.
L’apparato iconografico ripercorre la storia di Eduardo attore e quella del San Ferdinando, rievocando la vita delle compagnie: quella di Federico Stella capocomico della Stabile del San Ferdinando alla fine dell’Ottocento, il Teatro Umoristico I De Filippo, la compagnia Il teatro di Eduardo con Titina De Filippo, evidenziando la continuità tra passato e presente, tra tradizione e l’innovazione di un teatro all’avanguardia. “Il progetto di Eduardo è di portata nazionale ma l’avvenimento dell’inaugurazione l’istituzione di una nuova scena e il programma di quest’anno, sono tutti elementi che acquistano importanza internazionale”, scrive lo scrittore Francesco Callari. Il programma, oggi riedito dal quotidiano «La Repubblica», testimonia la consapevolezza di Eduardo nella forza della cultura. Non a caso il volume si chiude con Baccalà un poemetto tragico che, attraverso la sua storia, diviene quasi un monito perché si tenga sempre presente come la memoria senza conoscenza, rischia di sgretolarsi e svanire. Per questo un teatro che nasce, restituisce sapere ed è una battaglia vinta contro l’ignoranza, come scriverà lo stesso Eduardo al giornalista Radice nel 1973: tutto quanto succede di assurdo alle spalle del TEATRO, bisogna raccoglierlo e farne materia di TEATRO. Di involuzione si è sempre nutrito il TEATRO; involuzione che poi, passato il tempo diventa evoluzione.