MOG 231

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del decreto legislativo 8 Giugno 2001, n. 231

Allegato/i Gli Allegati del Modello
Attività sensibile/i Le attività considerate a rischio reato ai sensi del Decreto nell’ambito delle Aree sensibili
Area/e sensibile/i Le Aree considerate a rischio reato ai sensi del Decreto in cui è strutturata ed organizzata la Fondazione
Fondazione / la Fondazione Fondazione Eduardo De Filippo
Codice Etico Il Codice Etico adottato dalla Fondazione
Consiglio di

Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione
Decreto o D. Lgs. n. 231/01 Il Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231, recante

Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, di società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica a norma dell’articolo 11 della legge 29settembre 2000, n. 300

Destinatari del Modello Salvo ove diversamente indicato, i Soggetti Apicali ed i Soggetti Sottoposti
Modello Il modello di organizzazione, gestione e controllo previsto dal Decreto, adottato dalla Fondazione con delibera del Consiglio di Amministrazione
Organismo di Vigilanza o OdV Organismo istituito ai sensi dell’art. 6 del Decreto, nominato dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione e deputato a vigilare sul funzionamento e sull’osservanza del Modello, nonché a curarne l’aggiornamento.

NOTA: Per statuto e numero di personale organico la Fondazione NON È SOGGETTA ALLA NOMINA DELL’OdV

IL DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N. 231, IN MATERIA DI RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DELLE PERSONE GIURIDICHE, DELLE SOCIETÀ E DELLE ASSOCIAZIONI ANCHE PRIVE DI PERSONALITA’ GIURIDICA

Il Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231, che, in attuazione della Legge Delega 29 settembre 2000, n. 300, ha introdotto in Italia la “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle Fondazione e delle associazioni anche prive di personalità giuridica” (d’ora innanzi, per brevità, il “D. Lgs. n. 231/01” o il “Decreto”), si inserisce in un ampio processo legislativo di lotta alla corruzione ed ha adeguato la normativa italiana in materia di responsabilità delle persone giuridiche ad alcune Convenzioni Internazionali precedentemente sottoscritte dall’Italia (in particolare la

Convenzione di Bruxelles del 26 luglio 1995 sulla tutela degli interessi finanziari della Comunità Europea, la Convenzione di Bruxelles del 26 maggio 1997 sulla lotta alla corruzione di funzionari pubblici sia delle Comunità Europee che degli Stati membri e la Convenzione OCSE del 17 dicembre 1997 sulla lotta alla corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche ed internazionali).

Il D. Lgs. n. 231/01 stabilisce, pertanto, un  regime di responsabilità amministrativa (equiparabile sostanzialmente alla responsabilità penale), a carico delle persone giuridiche (lo/gli “Ente/Enti”), che va ad aggiungersi alla responsabilità della persona fisica che ha realizzato materialmente il singolo reato e che mira a coinvolgere, nella punizione dello stesso, gli Enti nel cui interesse o vantaggio tale reato è stato compiuto. L’art. 4 del D. Lgs. n. 231/01 precisa, inoltre, che nei casi ed alle condizioni previsti dagli artt. 7, 8, 9 e 10 c.p., sussiste la responsabilità amministrativa degli Enti che hanno sede principale nel territorio dello Stato per i reati commessi all’estero dalle persone fisiche a condizione che nei confronti di tali Enti non proceda lo Stato del luogo in cui è stato commesso il fatto criminoso.

I punti chiave del D. Lgs. n. 231/01 riguardano:

a. l’individuazione delle persone che, commettendo un reato nell’interesse o a vantaggio dell’Ente, ne possono determinare la responsabilità. In particolare, possono essere:

    • persone fisiche che rivestono posizioni di vertice (rappresentanza, amministrazione o direzione dell’Ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale) o persone che esercitano, di fatto, la gestione ed il controllo (i “Soggetti Apicali”);
    • persone fisiche sottoposte alla direzione o vigilanza di uno dei Soggetti Apicali (i “Soggetti Sottoposti”).

Secondo gli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali formatisi sull’argomento, non è necessario che i Soggetti Sottoposti abbiano con l’Ente un rapporto di lavoro subordinato, ma è sufficiente che tra tali soggetti e l’Ente vi sia un rapporto di collaborazione. Appare, quindi, più opportuno fare riferimento alla nozione di “soggetti appartenenti all’Ente”, dovendosi ricomprendere in tale nozione anche “quei prestatori di lavoro che, pur non essendo “dipendenti” dell’ente, abbiano con esso un rapporto tale da far ritenere sussistere un obbligo di vigilanza da parte dei vertici dell’ente medesimo: si pensi ad esempio, agli agenti, ai partners in operazioni di joint-ventures, ai c.d. parasubordinati in genere, ai distributori, fornitori, consulenti, collaboratori”.

b. la tipologia dei reati previsti e, più precisamente:

  • reati commessi in danno della Pubblica Amministrazione, di cui agli artt. 24 e 25 del D. Lgs. n. 231/01, per come modificati dalla Legge n. 69/2015, dalla Legge n. 3/2019, dal D. Lgs. n. 75/2020 e, da ultimo dal D.L. 13/2022;
  • delitti informatici e trattamento illecito di dati, introdotti dall’art. 7 della Legge n. 48/2008, che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/01 l’art. 24-bis, e modificati dai D. Lgs. n. 7 e 8 del 2016, dalla Legge n. 133/2019 e da ultimo dalla Legge n. 238/2021; 
  • delitti di criminalità organizzata, introdotti dall’art. 2, comma 29 della Legge n. 94/2009, come modificati dalla Legge 69/2015, che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/01 e modificato l’art. 24-ter, e da ultimo modificati dalla Legge n. 236/2016;
  • reati in tema di falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori in bollo e in strumenti o segni di riconoscimento, introdotti dall’art. 6 del D.L. n. 350/2001, convertito della Legge n. 409/2001, come modificati dalla Legge n. 99/2009, che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/01 l’art. 25-bis, e successivamente modificati dal D. Lgs. n. 125/2016;
  • delitti contro l’industria ed il commercio, introdotti dall’art. 17 della Legge 99/2009, che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/01 l’art. 25-bis.1;
  • reati in materia societaria, introdotti dall’art. 3 del D. Lgs. n. 61/2002, che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/01 l’art. 25-ter, da ultimo modificati dalla Legge n. 3/2019;
  • delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, introdotti dall’art. 3 della Legge n. 7/2003, che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/01 l’art. 25-quater;
  • pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili, introdotti dall’art. 8 della Legge n. 7/2006, che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/01 l’art. 25-quater;
  • delitti contro la personalità individuale, introdotti dall’art. 5 della Legge n. 228/2003, che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/01 l’art. 25-quinquies, da ultimo modificati dalla Legge n. 199/2016;
  • reati di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato, previsti dalla parte V, titolo I-bis, capo II, del testo unico di cui al D. Lgs. n. 58/1998, introdotti dall’art. 9 della Legge n. 62/2005, che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/01 l’art. 25-sexies e modificati dalla Legge n. 238/2021;
  • reati previsti e puniti dagli artt. 589 e 590 c.p., inerenti, rispettivamente, all’omicidio colposo ed alle lesioni colpose gravi o gravissime, qualora siano stati commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro, così come introdotti dall’art. 9 della Legge n. 123/2007, che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/01 l’art. 25-septies;
  • reati previsti e puniti dagli artt. 648, 648 bis e 648 ter e 648 1 c.p., inerenti, rispettivamente, a ricettazione, riciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, nonché autoriciclaggio, così come introdotti dall’art. 63 del D. Lgs. n. 231/2007 e dalla Legge n. 186/2014 e dal D. Lgs. 195/2021, che hanno rispettivamente inserito e modificato nel D. Lgs. n. 231/01 l’art. 25-octies;
  • delitti in materia di strumenti di pagamento diversi dai contanti previsti dagli artt. 493-ter, 493-quater e nell’ipotesi aggravata di cui all’art. 640terp. ed introdotti nel D. Lgs. n. 231/01 dal D. Lgs. n. 184/2021 che ha inserito l’art. 25-octies.1;
  • delitti in materia di violazione del diritto d’autore previsti dalla Legge 22 aprile 1941 n. 633, introdotti dall’art. 15 della Legge n. 99/2009, che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/01, l’art. 25-novies;
  • reati aventi carattere transnazionale, previsti e puniti dagli artt. 416, 416 bis, 377 bis e 378 c.p., dall’art. 74 del D.P.R. 309/1990 e dall’art. 12 del Lgs. 286/1998, introdotti dalla Legge n. 146/2006;
  • reati ambientali, introdotti dall’art. 2 del D. Lgs. n. 121/2011, che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/01 l’art. 25-undecies, da ultimo modificati dal Lgs. n. 116/2020;
  • impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare introdotto dall’art. 2 del D. Lgs. n. 109/2012, che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/01 l’art 25-duodecies, per come successivamente modificato dalla Legge n.reato di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria, introdotto dall’art. 4 della Legge n. 116/2009 di ratifica ed esecuzione della Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/01 l’art. 25-decies; 161/2017, che ha introdotto i commi 1-bis e 1-ter;  xix) reati di razzismo e xenofobia, introdotti dall’art. 5 della Legge n. 167/2017 che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/01 l’art. 25-terdecies, come modificati dal D. Lgs. 21/2018 che ha abrogato l’art. 3, comma 3-bis, della Legge n. 654/1975;
  • reati di frode in competizioni sportive, esercizio abusivo di gioco o di scommessa e giochi d’azzardo esercitati a mezzo di apparecchi vietati, introdotti dalla Legge n. 39/2019, che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/2001 l’art. 25-quaterdecies;
  • reati tributari, introdotti dalla Legge n. 157/2019, che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/2001 l’art. 25-quinquesdecies, modificato dal D. Lgs. n. 75/2020 e, da ultimo, dal D. Lgs. 156/2022;
  • delitti contro il patrimonio culturale, introdotti dalla Legge n. 22/2022 che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/2001 l’art. 25-septiesdecies;
  • riciclaggio di beni culturali e devastazione e saccheggio di beni culturali e paesaggistici, introdotti dalla Legge n. 22/2022 che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/2001 l’art. 25-duodevicies.
  • reati di contrabbando, introdotti dal D. Lgs. n. 75/2020, che ha inserito nel D. Lgs. n. 231/2001 l’art. 25-sexiesdecies.

La Fondazione Eduardo De Filippo, pur non essendo un organo della pubblica amministrazione, nonostante non abbia iscrizione alla Camera di Commercio e benché non sia tenuta alla nomina di un Organo di Vigilanza, sceglie di attenersi alle disposizioni del D. lgs 231/2001  che le concernano, dando quindi particolare attenzione ai rapporti con i dipendenti, i fornitori e i consulenti. Per questo pubblichiamo una pagina detta “Whistleblowing – percorso di segnalazione“.

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